Quando è utile rivolgersi allo psicologo?
Nei momenti in cui si avverte un disagio psicologico e/o relazionale che compromette o può compromettere la qualità della vita limitando la serenità e il benessere psico-fisico.
Sofferenza, paura, stress possono influenzare negativamente la capacità di fare scelte e di vivere in modo adeguato la propria quotidianità. In queste ed altre circostanze, poiché il malessere diventa difficilmente gestibile, può essere utile l’aiuto di uno psicologo
Chi si rivolge allo Psicologo?
Si rivolgono allo psicologo-psicoterapeuta persone con difficoltà relazionali, esistenziali, lavorative, sessuali, psicosomatiche, affettive o familiari, sia per problemi gravi sia per disturbi di lieve entità che potrebbero compromettere lo stato di benessere ed evolvere verso sofferenze rilevanti. Come per i disturbi d’ansia, i disturbi sull’umore, i disturbi di personalità e i problemi di coppia.
Si può rivolgere allo psicologo-psicoterapeuta chi avverta la necessità di una consulenza specialistica: dalla persona in difficoltà alla famiglia che intende adottare un bambino, al genitore che desidera migliori relazioni con i figli, agli operatori sociali che richiedono consulenze e collaborazioni, agli imprenditori od aziende per affrontare problematiche relazionali e/o organizzative date dallo stress nell’ambiente di lavoro, allo sportivo per la sua preparazione psicofisica, a persone o bambini con difficoltà cognitive (disturbi del linguaggio, dell’apprendimento, della memoria, o disturbi dell’anzianità).
Si avvalgono dello psicologo-psicoterapeuta, cittadini, servizi sociali, scuole, cooperative sociali, consultori familiari, tribunali, istituti bancari, istituti di pena, istituti di ricerca, studi legali, gruppi sportivi.
Quanto dura una terapia?
Ogni intervento psicologico segue i tempi della persona e non è dunque esattamente quantificabile. Molteplici sono le variabili che incidono sulle tempistiche, tra queste vi è la complessità della situazione presentata, la motivazione al cambiamento, le capacità introspettive e relazionali, gli obiettivi di cambiamento e altre variabili che vengono valutate in fase iniziale.
Quanto costa la terapia?
La terapia ha dei costi variabili a seconda del tipo di intervento da attuare, quali ad esempio la psicoeducazione, il sostegno psicologico o la psicoterapia. Le tariffe vengono comunicate al paziente nel momento della presa in carico e della definizione del contratto terapeutico.
Il risultato è garantito?
No, l’intervento potrebbe in alcuni casi rivelarsi inefficace. In questi casi è cura del professionista informare adeguatamente il paziente e valutare le alternative.
Se voglio smettere?
Si può interrompere il trattamento in qualsiasi momento, meglio se dopo averne parlato con il proprio terapeuta per comprenderne le ragioni profonde.
Lo psicologo può prescrivere farmaci?
No, in nessun caso.
Lo psicologo ha l’obbligo del segreto professionale?
Sì, lo psicologo si deve attenere al Codice Deontologico degli Psicologi Italiani che prevede l’obbligo del segreto professionale. Lo psicologo quindi non rivela fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale. Solo in alcuni, limitatissimi casi stabiliti dalla legge, per esempio quando si prospettano gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto o di un terzo, lo psicologo valuta con attenzione se è necessario derogare alla prevista e doverosa riservatezza.
In cosa consiste l’approccio E.M.D.R.?
L’E.M.D.R (acronimo inglese di Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio psicoterapico scientificamente validato per il trattamento di eventi stressanti acuti o cronici nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite materiali ed emotive, conflitti coniugali, cambiamenti di vita..) ed eventi traumatici al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (es terremoti, inondazioni..) o disastri provocati dall’uomo (incidenti, violenze, disastri provocati da mano umana).
È basato sull’elaborazione dei ricordi delle esperienze traumatiche, che si presuppone siano alla base dei disturbi psicologici attuali delle persone. Il disagio psicologico è visto come originato da informazioni non elaborate ed immagazzinate in maniera disfunzionale nella mente (traumatica), congelate nel nostro cervello nella loro originaria forma ansiogena e dolorosa, con le informazioni sensoriali, cognitive ed emotive presenti al “momento del trauma”.
L’E.M.D.R., attraverso una stimolazione bilaterale (attuabile con movimenti oculari, tamburellamenti o stimoli uditivi) favorisce il naturale processo di elaborazione dell’informazione della mente, già fisiologicamente orientata alla guarigione. È un metodo terapeutico su base fisiologica che aiuta le persone a sentire il ricordo di esperienze traumatiche in modo nuovo e non disturbante, riducendo notevolmente il vissuto di disagio personale.